THE PROJECT


Titolo del progetto: Giornateicontatè
2010

Tecnica: bustine di tè, filo di cotone, inchiostro, giornali e altri materiali
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Giornaticonatè è un progetto attraverso il quale si è raccolta una “memoria dal basso” degli abitanti e dei “passanti” del Piazzo. Un modo di dar voce ai pensieri delle persone che sono statii trasformati in parole, disegni o piccoli memorabilia contenuti su bustine di tè.
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Il progetto ha come origine una vicenda che mi ronza nella testa da qualche anno, riprende quella che si può considerare una pietra miliare nella storia del mondo fatta dalla gente comune, ovvero la storia della signora Clelia Marchi e del suo diario/lenzuolo. L’episodio è noto a molti: “Una notte, Clelia non trova un pezzo di carta in tutta la casa. Di colpo la memoria le restituisce il volto della maestra elementare. “Martini Angiolina raccontava che gli Etruschi avvolgevano le mummie nelle lenzuola”. Apre l’armadio e prende un lenzuolo bianco del corredo, di una dote che non serve più. Lo poggia su un cuscino e adagia il cuscino sulle ginocchia. Incolla sulla sinistra la foto del marito, sulla destra la sua e al centro il sacro cuore di Gesù. Di getto, incomincia a scrivere la storia della sua vita, solo verità e “Gnanca na busia”.
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Il progetto materialmente consisterà nel cucire insieme centinaia di bustine di tè, (raccolte dopo aver bevuto il te, in tutti i miei viaggi dal 2005) fino a formarne una specie di  lenzuolo/arazzo, diario di queste giornate.
Le bustine da tè verrebbero usate come se fossero un foglio bianco, giorno dopo giorno scriverei, attaccherei, disegnerei... fino a raccontare la completa esperienza dei giorni trascorsi. Non farei questo da sola.
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Su questo aspetto concreto del lavoro se ne va instaurando un altro immateriale, infatti nella realizzazione di questo diario/lenzuolo fondamentale sarà il contributo degli attori esterni, nello specifico tutte le persone che 'attraversano' (chi di passaggio, chi ci lavora, chi ci vive..) il Piazzo, antico borgo fondato nel X secolo, un bene artistico e culturale che ad oggi è un luogo a dimensione umana, con valori che altrove l'urbanistica della speculazione ha distrutto. Vorrei che la gente che mi circonda partecipasse alla compilazione delle bustine. Una testimonianza delle persone rimarrebbe sulle bustine da tè, ed i pensieri di tutti andrebbero così a formare una sorta di memoria collettiva del Piazzo.
Raccoglierò ‘piccoli pezzi' di ciascuno, ognuno contribuirà al lavoro dedicandovi il proprio tempo, una 'piccola impresa' in cui fondamentale sarà il processo di dialogo, il relazionarsi con le persone, il parlare del passato e del futuro di questo posto. Raccolgo le parole scambiate su un diario, in modo da mantenere una testimonianza di questi incontri.
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Giornateicontatè è un progetto che rientrerebbe in un circuito storico-popolare di impresa culturale in cui la specifica propensione a fondere le dimensioni materiali/strumentali con quelle simboliche/espressive si coniuga con una forte predisposizione alla comunicazione e alla relazionalità.
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L'idea è di indagare il pensiero individuale e collettivo, per scoprire attraverso il dialogo le storie della comunità attraverso la via dell'arte, con il coinvolgimento diretto degli abitanti del territorio, affermando così una nuova modalità relazionale e territoriale contribuendo a stimolare un nuovo modo di vivere l'appartenenza e il senso di vita comunitaria.
Il progetto Giornateicontatè vuole essere la testimonianza di come pensieri individuali si possano legare uno accanto all'altro per offrire una visione concreta del pensiero di una comunità.
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La realizzazione di Giornateicontatè avverrà durante la residenza nell'ambito delle Industrie Culturali, Artistiche e Creative in Italia “La Squola”, da gennaio ad aprile 2010 a Biella.
Si tratta di un ‘work in progress’. Perché il progetto abbia ragione d’essere diviene fondamentale tutto ciò che è accaduto e accadrà durante il processo di realizzazione: i contatti e gli incontri di questi giorni, le reazioni delle persone cui ne ho parlato e ai ‘tecnici’ ai quali ho sottoposto i miei dubbi e chiederò aiuto. Mi piace immaginare le reazioni della gente che vedrà il lavoro concluso, installato.

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